Nel 1950 la progettazione di Chandigarh fu commissionata
all’architetto svizzero Le Corbusier che concepì una città a misura d’uomo,
fatta di ampi viali, laghi, giardini e maestosi edifici pubblici, realizzati
nel suo materiale prediletto: il calcestruzzo armato.
Per raggiungere Chandigarh prendiamo un bus
alle 6 di mattina, è un viaggio di sei ore facendo fermate nelle stazioni delle
piccole città che s’incontrano nel tragitto. Alle 14.30 siamo all’ufficio del
turismo al Sector 1, depositiamo i
bagagli e dopo aver consegnato il nostro
passaporto iniziamo la visita del Capitol Complex entrando anche all’High Court
accompagnati da una guardia. Con noi ci sono altri due turisti indiani.
All’esterno
del complesso è possibile ammirare la scultura Open Hand di Le Corbusier,
emblema ufficiale della città. Questo monumento dovrebbe esprimere l’idea che
gli abitanti di Chandigarh sono sempre ‘aperti a dare e a ricevere’.
Visitiamo il Nek Chand Rock Garden un giardino di sculture
che si estende su una superficie di 10 ettari. Il funzionario dei trasporti Nek
Chand ha creato questo luogo surreale utilizzando cemento e rottami. Tra i
materiali utilizzati per realizzare questo giardino vi sono cemento, bidoni,
interruttori della luce, lavandini rotti, vecchie biciclette e così via.
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Parte del Capital Complex opera di Le Corbusier |
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gli edifici sono caratterizzati da audaci linee geometriche e da ampie porzioni di cemento armato |
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L'Open Hand...'aperti a dare e a ricevere' |
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La grande porta dell'High Court |
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Schizzi dei lavori di Le Corbusier nel museo della città |
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Ancora una bella opera del grande architetto svizzero |
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Barbiere...all'aperto |
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Le ragazze danzanti decorate con braccialetti in vetro rotti al Nek Chand Rock Garden |
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